Primo parla di Lanza, un uomo che lavorava presso la caldaia di una fabbrica. Il suo compito era quello di svuotarla dallo zolfo, una volta raggiunta la temperatura di 200°.
Una notte la manetta non si azionava e cominciava a fuoriuscire vapore: fortunatamente Lanza riuscì ad evitare una catastrofe, poiché la caldaia rischiava di esplodere per l’aumento di pressione.
Finito il turno, all’uscita, incontrò un operaio e mentendo disse che all’interno non era successo nulla e che tutto procedeva come di consueto.
Il racconto è ambientato in un periodo storico in cui sicurezza sul lavoro e salario minimo sono ancora fuori dal dibattito pubblico.
Lanza, stanco e affaticato, rischia la vita, ma grazie alle sue capacità riesce comunque a salvare la situazione in un momento di difficoltà, così come Primo Levi riesce a sopravvivere al campo di concentramento grazie alle sue abilità di chimico.
Solamente nei momenti peggiori si possono dimostrare a pieno le proprie capacità.