In questo ultimo racconto, Primo Levi è cresciuto e sta maturando. Sta pensando al suo passato paragonandolo alla vita di un atomo di carbonio che, partendo da una composizione rocciosa, viaggia in tutto il mondo visitando i diversi bio ambienti, da quello naturale a quello animale, per poi terminare il suo percorso proprio nel cervello di Levi. Fa riferimento al suo lavoro, considerandolo un’infinitesima parte della sua vita come considera l’atomo di carbonio un’infinitesima parte dell’Universo.
I temi di questo racconto sono molti: la metamorfosi delle cose come legge cosmica, che si manifesta con lentezza nella materia e talvolta in modo fulmineo nell’uomo e nel suo pensiero; il caso, definibile quasi come elemento portante e forza che permette la vita; la relatività delle cose, captabile dalle righe in cui lo scrittore si sofferma su quanto gli aspetti della vita che spesso ci appaiono enormi, in realtà dallo spazio sembrano insignificanti; la dignità dell’essere umano, datagli dal suo essere un infinitamente piccolo che lavora alla creazione dell’infinitamente grande.